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Bando Intrapresa Sociale

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Il bando di cui parliamo oggi è il Bando Intrapresa Sociale della Fondazione Cattolica Assicurazioni che è stato creato al fine di trovare idee progettuali che rispondano in maniera nuova, efficacie e sostenibile alle esigenze sociali delle seguenti categorie: anziani, disabili, famiglie, nuove povertà.

Possono partecipare al bando enti privati senza scopo di lucro. Il finanziamento massimo previsto è di 40.000 euro, e potrà coprire fino al 50% del costo totale.

Il bando si suddivide in tre fasi.

La prima fase, quella della proposta progettuale, prevede che ci sia un colloquio telefonico sulla base del quale verranno fatte delle iniziali selezioni. Le proposte devono prendere avvio in Italia e devono potersi sostenere in maniera autonoma dopo la fase di avvio.

Le proposte verranno selezionate in base ai seguenti fattori:

  • impatto sul territorio
  • elementi innovativi e generativi nell’approccio al bisogno sociale
  • massimizzazione dell’efficacia rispetto al costo

Saranno ammessi alla seconda fase, quella dell’istruttoria completa del progetto, solo i progetti selezionati. A quel punto dovrà essere consegnata tutta la documentazione necessaria richiesta entro tre mesi e sarà l’ente erogatore a decidere in merito all’accoglimento del progetto.

Durante la terza fase, quella della realizzazione del progetto, verranno disciplinati i rapporti fra l’ente erogatore e l’ente vincitore. I progetti dovranno prendere avvio entro 6 mesi dalla comunicazione della vittoria del bando.

Tutta la documentazione da fornire se si accede alla seconda fase ed altre informazioni specifiche sono presenti sul bando, presente sul sito di Fondazione Cattolica Assicurazioni, che è necessario consultare se si desidera proporre delle proposte progettuali.

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Nuova opportunità: Bando Italian Council

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La Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha lanciato l’ottava edizione del bando “Italian Council”, al fine di supportare la creatività italiana contemporanea. Gli ambiti di intervento del bando sono due:

  • Incremento delle collezioni dei Musei pubblici italiani. Le proposte in questo caso possono riguardare due settori di azione: la produzione di una o più opere di un artista, e l’acquisizione, promozione e valorizzazione dell’opera di un artista, sia vivente che non più vivente, realizzata entro gli ultimi 50 anni.
  • Sviluppo di talenti e la promozione di artisti, curatori e critici. In questo caso le proposte possono riguardare più settori: mostre monografiche presso istituzioni internazionali,  partecipazioni a manifestazioni internazionali, progetti editoriali internazionali, residenze di ricerca all’estero.

 Per quanto riguarda l’incremento delle collezioni potranno presentare la propria domanda: musei, enti culturali pubblici e privati, istituti universitari, fondazioni, associazioni culturali, comitati formalmente costituiti, purché siano tutti senza scopo di lucro e che abbiano come scopo la promozione e la formazione nel settore dell’arte contemporanea. 

Per quanto riguarda lo sviluppo di talenti e la promozione internazionale di artisti, curatori e critici, se sono progetti che riguardano la partecipazione di un artista a manifestazioni internazionali possono presentare domanda i seguenti enti: musei, enti culturali pubblici e provati, istituti universitari, fondazioni, associazioni culturali, comitati formalmente costituiti, purché siano senza scopo di lucro, italiano e/o stranieri, e che abbiamo come propria finalità la promozione e la formazione nel settore dell’arte contemporanea. Nel caso in cui i progetti presentati riguardino mostre presso istituzioni straniere e nel caso in cui si parli di progetti editoriali, alla lista precedente di enti che possono proporre progetti si aggiunge la partecipazione di curatori e/o critici italiani e/o stranieri o anche esterni all’istituzione proponenti. Per quanto concerne invece quei progetti che riguardano la partecipazione di artisti, curatoti e critici a residenze di ricerca all’estero, all’iniziale lista degli enti che  possono presentare proposte progettuali si aggiungono : artisti, curatori e critici italiani che siano invitati da istituzioni straniere.

Le proposte progettuali dovranno essere presentate dopo essersi registrati online sul sito dedicato. La scadenza del bando è fissata alle ore 12.00 del 2 marzo 2020. Consigliamo sempre di leggere il bando in maniera integrale prima di cominciare a scrivere qualunque tipo di progetto.

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Nuova Opportunità: concorso “Welfare, che impresa”

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Oggi ci occupiamo di un concorso che può rivelarsi molto interessante per le no profit e non solo. Il concorso prende il nome di “Welfare, che impresa” ed è promosso da: Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Ubi Banca, Fondazione Snam, Fondazione CON IL SUD, Fondazione Peppino Vismara. Il concorso è inoltre realizzato con il contributo dei partner che seguono: AICCON – Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit, Fondazione Politecnico di Milano in collaborazione con Politecnico di Milano – TIRESIA, Impacton. Contribuiscono inoltre anche i seguenti incubatori: PoliHub, SocialFare, Centro per l’Innovazione Sociale, G-Factor, Hubble Acceleration Program, Campania NewSteel, Make a Cube3.

Questo concorso è giunto alla sua quarta edizione, e la scadenza per la presentazione delle proposte è fissata al 27 marzo 2020 alle ore 23.59.

I settori su cui punta il bando dal punto di vista dello sviluppo locale sono i seguenti:

  • agricoltura sociale
  • valorizzazione e cura del patrimonio culturale e del paesaggio
  • restituzione alla fruizione collettiva dei beni pubblici inutilizzati o dei beni confiscati alla criminalità organizzata per fini di interesse generale e per le comunità locali
  • soluzioni e servizi diretti a rispondere, in un’ottica di generatività sociale, ai bisogni di cura, socio-assistenziali, sanitari, culturali e formativi delle comunità, anche con il fine di includere soggetti vulnerabili
  • soluzioni e azioni per la salvaguardia e il miglioramento delle condizioni ambientali climatiche e/o volte a limitare l’apporto di materia ed energia e di minimizzare scarti e perdite nei processi di produzione e consumo.

Gli obiettivi generali che dovranno avere i progetti che verranno presentati per questo bando sono i seguenti: generare un impatto sociale, favorire l’occupazione, creare reti anche utilizzando la tecnologia, elaborare un piano di sostenibilità economica di cui deve già essere validata la sostenibilità.

Possono presentare la domanda enti che:

  • siano stati costituiti da non più di 5 anni
  • siano ancora da costituire, con l’obbligo di costituirsi entro 6 mesi dalla data di proclamazione dei vincitori

A titolo esemplificativo ma non esaustivo, gli enti che possono partecipare al concorso devono avere una delle seguenti forme giuridiche:

➢ fondazioni, associazioni, comitati (artt. 14-42 c.c.)
➢ organizzazioni di volontariato (Legge 266/1991)
➢ cooperative sociali (Legge 381/1991), o altre forme cooperative purché operanti in misura prevalente negli ambiti del Concorso (ad esempio, cooperative culturali)
➢ imprese sociali (D. Lgs. 112/17)
➢ organizzazioni non governative (Legge 49/1987)
➢ associazioni e società sportive dilettantistiche (Legge 289/2002)
➢ associazioni di promozione sociale (Legge 383/2000)
➢ altre organizzazioni che non abbiano finalità lucrative disciplinate da leggi speciali
➢ startup innovative a vocazione sociale (Legge 221/2012)
➢ società benefit (Legge 208/2015, art. 1 commi 376-384)
➢ reti associative (D. Lgs. 117/17, art. 41)
➢ altre forme giuridiche di cui al D. Lgs. 117/17 (Codice del Terzo Settore)

I premi che verranno assegnati ai vincitori sono i seguenti:

  • 40.000 euro a fondo perduto per il primo classificato
  • 20.000 euro a fondo perduto per il secondo, il terzo ed il quarto classificato

Ci si può candidare attraverso il sito del concorso stesso, ovvero welfarecheimpresa.ideatre60.it, su cui è possibile anche consultare il regolamento completo, che consigliamo sempre di leggere bene attentamente prima di cominciare a scrivere il progetto.

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Opportunità per le associazioni culturali: Bando “Educare alla lettura”

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Il bando di cui parliamo oggi prende il nome di “Educare alla lettura”, ed è stato emanato dal Centro per il libro e la lettura, istituto autonomo del MiBACT, il Ministero per i Beni Culturali e per il Turismo. Il bando ha come obiettivo quello di promuovere la sperimentazione e lo sviluppo di didattiche per scuole secondarie di secondo e di primo grado al fine di elaborare dei percorsi di formazione e di studio sulla centralità della lettura.

Le attività dei progetti che verranno proposti dunque saranno rivolte agli insegnanti, i quali dovranno formarsi ed aggiornarsi nel settore della Reading Leteracy.

I progetti dovranno dunque:

  • coinvolgere gli insegnanti, incentivandone la partecipazione attiva, anche con riferimento a progetti culturali già presenti sul territorio
  • favorire la conoscenza delle biblioteche e delle librerie del territorio
  • favorire la lettura e il lavoro su libri che verranno proposti durante i corsi
  • favorire momenti di lettura a voce alta

Gli enti che potranno presentare la proposta progettuale potranno essere fondazioni, associazioni culturali o altri enti senza scopo di lucro che abbiano almeno due anni di esperienza – che dovrà essere documentata e certificata – nel settore della formazione e di educazione alla lettura. Gli enti non possono presentare più di un progetto, e non possono avere già in corso un progetto finanziato dall’edizione precedente del bando “Educare alla lettura”.

La scadenza del bando è fissata per il giorno 14 febbraio 2020 alle ore 18.00.

L’ammontare totale del finanziamento disponibile è pari a 330.ooo euro, mentre per ogni singolo progetto è possibile richiedere fino ad un massimo di 30.000 euro.

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Opportunità per le no profit: Google e servizi

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L’opportunità di cui parliamo oggi è offerta da Google. Google per il No profit mette a disposizione di enti no profit appunto, delle funzionalità specifiche di Google che in altri casi sarebbero invece a pagamento. Di quali funzionalità e prodotti parliamo?

  • Google Ad Grants
  • G Suite per il no profit
  • Accesso a Youtube di livello Premium
  • Google Heart e Google Maps

Chi può presentare la domanda?

Gli enti che possono presentare la domanda devono essere: le organizzazioni no profit, religiose o no, che agiscono per scopi di pubblica utilità; le fondazioni, le associazioni e le cooperative che si sono registrate come ONLUS e le ONG (organizzazioni non governative) internazionali che devono essersi registrate al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Come si può presentare la domanda?

E’ necessario che l’ente che desidera presentare la propria domanda si registri online su TechSoup, al fine di validare i requisiti di idoneità dell’ente proponente. Dopo che questi requisiti saranno stati riconosciuti ed approvati sarà possibile mandare, sempre in maniera telematica, la propria richiesta.

Quando scade la possibilità di fare richiesta?

Non c’è scadenza per questo tipo di domande.

Per qualunque dubbio è bene consultare il sito di Google che si occupa in maniera specifica di questi servizi per il no profit.

 

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Bando per Progetti di salute e sicurezza

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Il bando di cui parliamo in questo articolo è stato erogato dalla Fondazione AiFOS. una fondazione attiva a livello nazionale che punta al sostegno e alla sensibilizzazione nel campo della salute e della sicurezza.

Il bando finanzia progetti di sicurezza per il sostegno allo sviluppo della cultura della sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro.

DESTINATARI

Possono richiedere il finanziamento per i progetti le istituzioni scolastiche, gli enti del terzo settore, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le  fondazioni, gli enti privati diversi dalle società.

OBIETTIVI

Il bando mira ad accrescere la cultura di adulti e giovani nel settore della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro e di vita, con dei progetti che siano informativi e formativi, ideati al fine di accrescere la consapevolezza e la conoscenza della materia. Il bando mira inoltre a migliorare le condizioni di sicurezza e salute mediante degli interventi volti a migliorare gli ambienti di lavoro e di vita, con l’implementazione dei sistemi, delle strutture, delle procedure di salute e sicurezza e di benessere, innovazione di materiali e strumenti.

DATA DI SCADENZA

Le domande per partecipare al bando potranno essere inviate entro il 31 dicembre 2019 alle ore 12.0o, scaricando il bando dal sito della fondazione ed inviandolo compilato tramite mail alla stessa. Le graduatorie verranno pubblicate entro il 31 gennaio 2020 ed i progetti dovranno essere realizzati entro il 30 ottobre 2020 e rendicontati entro il 30 novembre 2020.

Per maggiori informazioni e dettagli, consultare il bando.

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News dal terzo settore – Le Fondazioni: quali differenze con le Associazioni?

La Fondazione, così come previsto dall’art. 12 del codice civile, è una stabile organizzazione posta per la destinazione di un patrimonio ad uno scopo di pubblica utilità. Questa definizione ci consente di evidenziare le differenze che vi sono con la diversa fattispecie dell’associazione.       

La differenza principale  tra le due figure sta nel fatto che mentre l’associazione viene costituita solitamente al fine del perseguimento di qualsiasi scopo ideale, purché non vietato dalla Legge, la stessa cosa non si può dire per le fondazioni, le quali possono essere costituite solo ed esclusivamente per scopi di pubblica utilità.

Altra differenza si ha nella fase costitutiva: le associazioni si costituiscono attraverso un contratto plurilaterale, mentre le fondazioni si costituiscono attraverso un atto  unilaterale. L’atto unilaterale di fondazione è pur sempre un atto di privata autonomia soggetto alla disciplina prevista per i contratti in quanto compatibile con lo specifico contenuto del negozio di fondazione.

L’atto di fondazione può essere revocato con l’autorizzazione del fondatore stesso, solo fino a che non sia intervenuto il riconoscimento o la fondazione stessa non abbia iniziato ad operare.

Ulteriore distinzione la troviamo nel ruolo dei soci. Mentre nell’ associazione essi sono chiamati a partecipare alle attività esecutive dell’associazione stessa, nelle fondazioni il fondatore non partecipa in quanto tale al conseguimento e alla realizzazione dello scopo di utilità sociale indicato, poiché si spoglia della proprietà dei beni che ha conferito al patrimonio della fondazione e ne affida la gestione esclusivamente agli amministratori.

Altro elemento distintivo tra le due fattispecie è dato dal fatto che il legislatore conferisce la personalità giuridica, nel caso delle associazioni ad un complesso di persone, mentre nel caso delle fondazioni ad un complesso di beni destinati ad uno scopo.

Vuoi imparare a coniugare le attività del terzo settore con la gestione dei fondi europei?

News dal terzo settore – Come nasce un’associazione?

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La nascita dell’associazione si realizza attraverso due momenti principali, uno imprescindibile, l’altro eventuale.

Infatti alla redazione dell’atto costitutivo, che ha come funzione quella di costituire appunto l’associazione, può seguire la predisposizione di uno statuto, che ha, invece, la funzione di regolarne il funzionamento (ordinamento, amministrazione etc…).

Lo statuto ha natura contrattuale ed il suo contenuto, in ottemperanza al principio improntato dal codice civile della “libertà negoziale”, può essere liberamente determinato dai soci fondatori.

 

Si raccomanda però che lo statuto contenga almeno le seguenti informazioni: denominazione dell’associazione; oggetto sociale di natura extraeconomica; eventuali categorie di associati; indicazione del patrimonio e delle entrate; la durata dell’esercizio sociale; i requisiti per l’ammissione a socio; le regole di comportamento degli associati; le regole di convocazione e gestione delle assemblee (costituzione, validità, competenze e modalità di voto); individuazione del Consiglio Direttivo e delle cariche sociali; le regole sulle dimissioni e sostituzioni dei consiglieri; le modalità di riunione del Consiglio Direttivo; le attribuzioni del Consiglio Direttivo; l’eventuale nomina del Collegio dei Probiviri con relative modalità e compiti; l’eventuale presenza della clausola compromissoria; le modalità di scioglimento dell’associazione con la previsione di come devolvere le eventuali sopravvenienze attive; e infine la specifica indicazione di assenza di finalità lucrative.

 

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News dal terzo settore – Le associazioni sportive dilettantistiche

Occorre sottolineare che la circostanza che tra le attività di interesse generale indicate dal Codice del terzo settore sia compresa anche l’ “organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche” non implica che le associazioni e società sportive dilettantistiche siano ricomprese           nella  Riforma del Terzo settore.

Tale circostanza è rilevabile dal decreto legislativo sul cinque per mille (art. 3 D.lgs. 111/17) nel quale, tra i possibili destinatari di dette devoluzioni, troviamo alla lettera a) gli enti del Terzo settore e alla successiva e staccata lettera d) le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal Comitato olimpico nazionale italiano a norma di Legge che svolgono una rilevante attività di interesse sociale.

Ciò comporta che le ASD attualmente iscritte solo al registro Coni (e quelle che si iscriveranno in futuro) si dovranno considerare  fuori dal Terzo    settore ma potranno continuare a godere delle agevolazioni fiscali ad oggi riconosciute.

Ciò non vieterà alle associazioni sportive dilettantistiche e alle società sportive dilettantistiche di iscriversi anche al Registro Unico del Terzo settore (le seconde a titolo di impresa sociale). In tal caso, manterranno (o comunque dovranno effettuare) l’iscrizione al registro Coni ma agiranno da Enti del Terzo settore che esercitano attività sportiva, e dovranno applicare integralmente le norme del CTS che sono, in gran parte e sicuramente per gli aspetti di carattere fiscale, incompatibili con le norme previste per le società e associazioni sportive dilettantistiche.

Si sottolinea che non potranno diventare ETS le nuove società sportive lucrative introdotte dalla L. 205/17.

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News dal Terzo Settore – Quale disciplina per i Comitati di organizzatori di eventi?

Fra le figure indicate quali enti del Terzo settore non compare quella dei Comitati di organizzatori di eventi disciplinata dagli artt. 39 e ss. del codice civile.

In linea teorica tale fattispecie potrebbe rientrare in quella descritta dal CTS: “gli altri enti di carattere privato diversi dalle società” ma sembra poco probabile che il CTS non si sia voluto dedicare nello specifico ad una      fattispecie che invece è tipizzata dal Codice Civile. Non si comprende appieno la scelta operata dal legislatore, che però sembra probabilmente legata alla circostanza che il comitato, istituzionalmente, svolge una attività specifica che potrebbe non essere stata ritenuta “di interesse generale”.

Dal punto di vista del profilo normativo, non v’è una definizione di comitato. Invero, l’art. 39 C.C. si limita a prevedere, sia pure a titolo di esempio, solo alcune delle principali ipotesi, quali i comitati di soccorso e di beneficenza, quelli promotori di opere pubbliche, monumenti, esposizioni, mostre, festeggiamenti.

La dottrina in materia usa invece definire, il comitato come organizzazione volontaria di persone che perseguono uno scopo di rilevanza sociale altruistico, attraverso la raccolta pubblica  di fondi.

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