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Nuova Opportunità: concorso “Welfare, che impresa”

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Oggi ci occupiamo di un concorso che può rivelarsi molto interessante per le no profit e non solo. Il concorso prende il nome di “Welfare, che impresa” ed è promosso da: Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Ubi Banca, Fondazione Snam, Fondazione CON IL SUD, Fondazione Peppino Vismara. Il concorso è inoltre realizzato con il contributo dei partner che seguono: AICCON – Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit, Fondazione Politecnico di Milano in collaborazione con Politecnico di Milano – TIRESIA, Impacton. Contribuiscono inoltre anche i seguenti incubatori: PoliHub, SocialFare, Centro per l’Innovazione Sociale, G-Factor, Hubble Acceleration Program, Campania NewSteel, Make a Cube3.

Questo concorso è giunto alla sua quarta edizione, e la scadenza per la presentazione delle proposte è fissata al 27 marzo 2020 alle ore 23.59.

I settori su cui punta il bando dal punto di vista dello sviluppo locale sono i seguenti:

  • agricoltura sociale
  • valorizzazione e cura del patrimonio culturale e del paesaggio
  • restituzione alla fruizione collettiva dei beni pubblici inutilizzati o dei beni confiscati alla criminalità organizzata per fini di interesse generale e per le comunità locali
  • soluzioni e servizi diretti a rispondere, in un’ottica di generatività sociale, ai bisogni di cura, socio-assistenziali, sanitari, culturali e formativi delle comunità, anche con il fine di includere soggetti vulnerabili
  • soluzioni e azioni per la salvaguardia e il miglioramento delle condizioni ambientali climatiche e/o volte a limitare l’apporto di materia ed energia e di minimizzare scarti e perdite nei processi di produzione e consumo.

Gli obiettivi generali che dovranno avere i progetti che verranno presentati per questo bando sono i seguenti: generare un impatto sociale, favorire l’occupazione, creare reti anche utilizzando la tecnologia, elaborare un piano di sostenibilità economica di cui deve già essere validata la sostenibilità.

Possono presentare la domanda enti che:

  • siano stati costituiti da non più di 5 anni
  • siano ancora da costituire, con l’obbligo di costituirsi entro 6 mesi dalla data di proclamazione dei vincitori

A titolo esemplificativo ma non esaustivo, gli enti che possono partecipare al concorso devono avere una delle seguenti forme giuridiche:

➢ fondazioni, associazioni, comitati (artt. 14-42 c.c.)
➢ organizzazioni di volontariato (Legge 266/1991)
➢ cooperative sociali (Legge 381/1991), o altre forme cooperative purché operanti in misura prevalente negli ambiti del Concorso (ad esempio, cooperative culturali)
➢ imprese sociali (D. Lgs. 112/17)
➢ organizzazioni non governative (Legge 49/1987)
➢ associazioni e società sportive dilettantistiche (Legge 289/2002)
➢ associazioni di promozione sociale (Legge 383/2000)
➢ altre organizzazioni che non abbiano finalità lucrative disciplinate da leggi speciali
➢ startup innovative a vocazione sociale (Legge 221/2012)
➢ società benefit (Legge 208/2015, art. 1 commi 376-384)
➢ reti associative (D. Lgs. 117/17, art. 41)
➢ altre forme giuridiche di cui al D. Lgs. 117/17 (Codice del Terzo Settore)

I premi che verranno assegnati ai vincitori sono i seguenti:

  • 40.000 euro a fondo perduto per il primo classificato
  • 20.000 euro a fondo perduto per il secondo, il terzo ed il quarto classificato

Ci si può candidare attraverso il sito del concorso stesso, ovvero welfarecheimpresa.ideatre60.it, su cui è possibile anche consultare il regolamento completo, che consigliamo sempre di leggere bene attentamente prima di cominciare a scrivere il progetto.

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News dal terzo settore – I titoli di solidarietà

Oggi parleremo dei titoli di solidarietà, ne vedremo le principali caratteristiche e relative scadenze.

Che cosa sono i titoli di solidarietà?

I titoli di solidarietà sono obbligazioni ad altri titoli di debito non subordinati, non convertibili e certificati di deposito raccolti dagli Istituti di credito in favore degli enti del terzo settore per lo svolgimento delle attività indicate dal decreto legislativo 117/2017.

Gli istituti di credito devono pubblicare almeno una volta l’anno sul loro sito i dati relativi agli enti che hanno ricevuto finanziamenti con il dettaglio delle attività svolte.

È fatto divieto applicare commissioni di collocamento. Inoltre le obbligazioni e gli altri titoli di debito devono avere scadenza non inferiore a 36 mesi, mentre i certificati di deposito hanno scadenza non inferiore a 12 mesi.

Vuoi imparare a coniugare le attività del terzo settore con la gestione dei fondi europei?

La scomparsa delle Onlus

La scomparsa delle Onlus

Quando avrà luogo la piena attuazione del Codice del Terzo settore, verrà abrogata la normativa sulle Onlus le quali dovranno avviare il procedimento per l’iscrizione al Registro unico nazionale del terzo settore. In questo periodo transitorio trova ancora applicazione la vecchia normativa ai fini e per gli effetti derivati dall’iscrizione all’anagrafe delle Onlus.

Dunque fino a quando non vi sarà l’istituzione del Registro Unico e fin quando questo non sarà effettivamente operativo, la normativa sulle Onlus non potrà trovare abrogazione.

Altra importante novità è che le convenzioni con enti pubblici stipulate dopo il 1 gennaio 2018 sono assoggettate all’importa di registro del 3% e sono esenti da imposta di bollo.