Il MES, manuale per l’uso

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Tra le misure di politica economica varate dall’Unione europea in risposta alla crisi generata dalla pandemia, il Mes è quella rivolta agli Stati membri per finanziare i costi sanitari diretti e indiretti. Le domande e risposte che trovate in questa pagina affrontano le questioni più importanti e ricorrenti che riguardano questo sostegno finanziario.

La bandiera dell'Unione europea

Il 9 aprile 2020, i ministri delle Finanze della zona euro riuniti nell’Eurogruppo hanno varato un pacchetto di misure di politica economica in risposta alla crisi da COVID-19. Concretamente sono state istituite tre importanti reti di sicurezza pensate rispettivamente per lavoratori, imprese e Stati membri. Le tre reti permettono la mobilitazione di fondi per un importo totale pari a 540 miliardi di euro.
Il progetto SURE della Commissione rappresenta la rete di sicurezza per i lavoratori, la Banca europea per gli investimenti ha tessuto quella per le imprese mentre il Mes costituisce la rete di sicurezza per gli Stati fornendo loro un supporto economico per affrontare la crisi pandemica: il Pandemic Crisi Support (in Italia Sostegno alla crisi pandemica).

Il 23 aprile, i Capi di Stato e di governo dell’Ue, riuniti nel Consiglio europeo, hanno approvato questo accordo. L’8 maggio, l’Eurogruppo ha concordato ed approvato i dettagli allegati a questa linea di credito. Dopo le procedure nazionali di approvazione, il 15 maggio 2020, la linea di credito è stata resa operativa dal Consiglio dei governatori del Mes (il più alto organo decisionale del Mes composto dai 19 ministri delle Finanze dell’area dell’euro).

Le domande e risposte che trovate di seguito affrontano le questioni più importanti e più ricorrenti che riguardano questo sostegno finanziario, si tratta di una traduzione realizzata dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia dell’Explainer pubblicato dal MES sulla sua pagina web. Per maggiori informazioni vi invitiamo a visionare anche quest’altro link esplicativo del Meccanismo Europeo di Stabilità. Entrambi i testi sono in lingua inglese.

Qui, invece, trovate il link alla lettera (EN) firmata dai commissari europei Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni ed inviata lo scorso 7 maggio al Presidente dell’Eurogruppo Mário Centeno in cui si chiarisce ulteriormente che le uniche condizionalità richieste sono quelle legate all’utilizzo del finanziamento richiesto per coprire i costi di assistenza sanitaria diretta ed indiretta determinati dalla crisi da COVID-19.

Quale ruolo svolge il MES nella risposta dell’Europa alla crisi del coronavirus?

Per far fronte alla crisi del coronavirus, il Mes ha istituito il Pandemic Crisis Support (Sostegno alla Crisi pandemica), basato sulla sua linea di credito Enhanced Conditions (ECCL) disponibile per tutti i Paesi dell’area euro.

E’ disponibile per tutti gli Stati membri dell’area euro, con termini standardizzati concordati in anticipo dagli organi direttivi del Mes, che riflettano le sfide attuali, sulla base di valutazioni preliminari da parte delle istituzioni europee.

Il Pandemic Crisis Support fa parte della risposta europea, che include l’iniziativa della  Commissione europea, con la rete di sicurezza per i lavoratori chiamata SURE, e quella della Banca europea per gli investimenti, con la rete di sicurezza per le imprese.

L’iniziativa SURE della Commissione fornisce agli Stati membri finanziamenti fino a un massimo di 100 miliardi di euro coprendo parte dei costi relativi alla creazione o all’estensione di programmi nazionali di lavoro a orario ridotto, come la cassa integrazione.

La Banca europea per gli investimenti offre sostegno di liquidità per aiutare le piccole e medie imprese colpite duramente con un pacchetto di sostegno di emergenza fino a 200 miliardi.

Come possono fare i Paesi dell’area euro per beneficiare del sostegno del Mes?

Le valutazioni preliminari della Commissione europea, relative ai rischi di stabilità finanziaria, solvibilità bancaria, sostenibilità del debito e sui criteri di ammissibilità per accedere al Pandemic Crisis Support (Sostegno alla Crisi Pandemica) hanno confermato che ogni Stato membro è idoneo a ricevere sostegno.

Su questa base, il Pandemic Crisis Support è disponibile per tutti gli Stati membri dell’area euro.

Queste valutazioni sono state eseguite dalla Commissione europea, in collaborazione con la Banca centrale europea (BCE) e in cooperazione con il Mes.

Quanti soldi vengono messi a disposizione dei Paesi?

Ogni Stato membro può chiedere prestiti fino a un massimo del 2% del proprio Prodotto interno lordo, calcolato alla fine del 2019. Per l’Italia ciò equivale a un massimo di circa 37 miliardi di euro di prestiti.

Se tutti i 19 Paesi dell’area euro dovessero attingere dalla linea di credito, ciò comporterebbe un volume combinato di circa 240 miliardi di euro.

Sebbene il sostegno sia disponibile per tutti gli Stati membri dell’area euro, spetta a ciascun Stato membro decidere se desidera o meno farne richiesta.

Si prevede quindi che saranno richiesti meno dei fondi teoricamente disponibili.

E anche se un Paese richiede la linea di credito, non è necessario prelevare i fondi. Le linee di credito sono progettate per essere una protezione o un’assicurazione.

Ci sono condizioni associate all’erogazione dei prestiti?

L’unico requisito per accedere alla linea di credito è che gli Stati membri che richiedono assistenza si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi COVID -19.

La linea di credito sarà disponibile fino alla fine del 2022.

Questo periodo potrebbe essere modificato in caso di necessità, tenendo in considerazione l’evoluzione della crisi.

Successivamente, gli Stati membri della zona euro rimarranno impegnati a rafforzare i fondamenti economici e finanziari, coerentemente con i quadri di coordinamento e sorveglianza economica e fiscale dell’Ue, compresa l’eventuale flessibilità applicata dalle competenti istituzioni dell’Ue.

Quando il Paese deve rimborsare il prestito? Quanto costerà?

Un Paese che ricorre al Pandemic Crisis Support può richiedere di attingere dalla linea di credito precauzionale.

Il Mes può erogare denaro nell’ambito della linea di credito per un periodo di dodici mesi, che può essere prorogato due volte per sei mesi ciascuna.

I prestiti avrebbero una durata media massima di 10 anni.

Il Paese dovrà pagare, oltre al costo del finanziamento Mes, un margine di 10 punti base (0,1%) all’anno, una commissione di servizio una tantum di 25 punti base (0,25%) e un servizio annuale di commissione di 0,5 punti base (0,005%).

Queste cifre sono inferiori ai prezzi indicati per le linee di credito convenzionali del Mes e contribuiranno a ridurre al minimo i costi del Pandemic Crisis Support.

Il Pandemic Crisis Support è già disponibile?

Sì. dopo l’approvazione dell’Eurogruppo il Consiglio dei Governatori del Mes si è riunito il 15 maggio e ha concordato di rendere disponibile il Pandemic Crisis Support agli Stati membri.

In che modo i Paesi chiedono il sostegno?

Un Paese può richiedere il Pandemic Crisis Support inviando una richiesta al Presidente del Consiglio dei Governatori del MES.

Chi decide di concedere il sostegno?

Il Consiglio dei Governatori decide di concedere il sostegno approvandolo con un voto dei 19 ministri delle Finanze dei paesi dell’eurozona, chiamati ad esprimersi all’unanimità partendo dalle valutazioni preliminari realizzate dalla Commissione europea in collaborazione con la BCE e il MES.

Le valutazioni preliminari, relative ai rischi di stabilità finanziaria, solvibilità bancaria, sostenibilità del debito e sui criteri di ammissibilità per accedere al Pandemic Crisis Support hanno già confermato che ciascun Stato membro è idoneo a ricevere sostegno.

Ciò rende la decisione del Consiglio dei Governatori, in linea di principio, un mero tramite.

Cosa succede dopo che la decisione è stata presa?

La Commissione, in collaborazione con il Mes, finalizza il Pandemic Response Plan (Piano di Risposta alla Pandemia) specifico per il Paese membro richiedente e, quindi, il Direttore Generale del Mes elabora una proposta di Accordo per il Meccanismo di Assistenza Finanziaria.

Il Consiglio dei Governatori approva il Pandemic Crisis e la proposta di Accordo per il Meccanismo di Assistenza Finanziaria. Il Paese firma il Piano di Risposta con la Commissione, a nome del Mes, e il Consiglio dei Direttori del Mes approva l’accordo finale sullo strumento di assistenza finanziaria specifico per paese (basato sulla proposta approvata in precedenza dal Consiglio dei Governatori).

Quanto tempo ci vorrà per completare questo processo?

L’intervallo di tempo preciso dipende dalla durata delle procedure nazionali negli Stati membri (che dipendono da Paese a Paese dell’eurozona).

L’aspettativa è che possano essere necessarie circa due settimane. Successivamente, il Paese può attingere dalla linea di credito in qualsiasi momento e non sono necessarie ulteriori procedure.

I fondi possono essere prelevati immediatamente?

Richiedere una linea di credito non significa automaticamente accedere alla linea di credito. Alcuni Paesi possono utilizzare la linea di credito come assicurazione per rassicurare gli investitori (come spesso accade con le linee di credito del Fondo Monetario Internazionale), avendo accesso a finanziamenti più economici di quelli a cui potrebbero attingere andando direttamente sui mercati.

Nel caso in cui un Paese prenda la decisione di attingere al prestito, può prelevare al mese fino al 15% dell’importo complessivo del Pandemic Crisis Support (Sostegno alla Crisi Pandemica), approvato per il rispettivo Stato membro.

È possibile che il Mes fornisca liquidità aggiuntiva in relazione a una particolare erogazione, qualora abbia a disposizione il finanziamento aggiuntivo.

L’uso dei fondi sarà monitorato e chi eseguirà tale compito?

Secondo il quadro dell’Ue, gli Stati membri che beneficiano dell’assistenza finanziaria precauzionale del Mes sono soggetti a sorveglianza rafforzata.

Questo compito è svolto dalla Commissione europea.

Come precisato dalla Commissione (nella lettera del 7 maggio 2020 al Presidente dell’Eurogruppo), la sorveglianza rafforzata si concentrerà esclusivamente sul monitoraggio e sugli obblighi di comunicazione sull’uso effettivo dei fondi per coprire i costi sanitari diretti e indiretti.

A tal fine, la Commissione non svolgerà alcuna missione ad hoc nei Paesi che richiedono i prestiti oltre a quelle standard che si svolgono nell’ambito del semestre europeo.

La Commissione riferirà ogni trimestre al Consiglio dei direttori del Mes.

Cos’è il sistema di allarme rapido del Mes?

L’obiettivo del sistema di allarme rapido del Mes è determinare, analogamente ad altri creditori, la capacità del Paese di rimborsare i propri prestiti.

Il Mes analizzerà la capacità di rimborso per i prossimi 12 mesi e se esiste il rischio che i pagamenti dovuti non possano essere effettuati.

A breve termine, ciò richiede una valutazione della liquidità e dell’accesso del Paese ai mercati.

I lavori terranno conto e integreranno l’analisi economica e fiscale effettuata dalla Commissione europea.

Tutto ciò non ha nulla a che fare con la condizionalità.

Qual è l’impatto sulle attività di finanziamento del Mes?

Non vi è alcun impatto immediato sui volumi e attività di finanziamento.

Il MES comunicherà il potenziale impatto sulle attività di finanziamento quando verranno affrontate le richieste di un Paese che intende accedere al fondo.

La scadenza media massima concordata di 10 anni e le modalità concordate di erogazione consentiranno al MES di usare una vasta gamma di strumenti di finanziamento per aumentare le eventuali esigenze di finanziamento supplementari senza problemi.

In generale, un Paese può prelevare in contanti al mese fino al 15% dell’importo complessivo del Pandemic Crisis Support approvato. È possibile che il Mes fornisca liquidità aggiuntiva in relazione a un esborso particolare quando ha i fondi disponibili.

L’impegno a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta e i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi COVID-19 offre la possibilità di finanziare le potenziali esigenze di liquidità aggiuntive attraverso l’emissione di social bond.

Il rating del credito del Mes potrebbe essere a rischio?

I rating creditizi a lungo termine del Mes sono AAA, Stable Outlook (Fitch) e Aa1, Stable Outlook (Moody’s).

I rating del credito assegnati al Mes dalle agenzie di rating del credito non dovrebbero essere influenzati da nuovi prestiti nell’ambito del Pandemic Crisis Support.

Moody’s ha confermato il 28 aprile che il rating Aa1 del Mes non sarebbe influenzato dall’uso delle linee di credito del Pandemic Crisis Support.

Fitch ha inoltre confermato il 1° maggio che la risposta del coronavirus del Mes è coerente con il suo rating di credito AAA. Fitch valuta la qualità creditizia del Mes sulla base di uno scenario prudente ipotizzando il pieno utilizzo della sua capacità di prestito di 500 miliardi, il che significa che il rating AAA tollererebbe fino a 410 miliardi di euro di prestiti extra, a parità di condizioni.

Pubblicato il 6 agosto 2020 sul sito del Parlamento Europeo.

 

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