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Europrogettista: come programmare il lavoro?

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Una delle domande più frequenti che mi vengono rivolte durante i miei corsi o durante le mie consulenze, è “Quanto tempo ci vuole per scrivere un progetto?”. Questa è una domanda alla quale io non rispondo mai, o per meglio dire, rispondo sempre che non c’è un tempo stabilito, ci si possono impiegare due giorni come due mesi.

Chiaramente l’esperienza nel campo della progettazione europea è fondamentale, e chi si approccia alla scrittura di un progetto per la prima volta certamente avrà più difficoltà rispetto a chi lo fa da anni per mestiere. Ciò non vuol dire che sia difficile organizzare il lavoro e prevedere cosa c’è da fare per scrivere e presentare un progetto europeo al meglio.

Prima però, se non mi conosci, lascia che mi presenti brevemente.

Sono Mattia Di Tommaso, ho 35 anni, sono un europrogettista e sono il presidente di un’associazione di promozione sociale, IDEA EUROPA, che si occupa di assistenza e formazione per altre associazioni e di creare un network virtuoso fra esse. Idea Europa è infatti il primo ente che collega le no profit al mondo dei fondi europei.

Torniamo ora a noi.

Ci sono chiaramente dei passaggi fondamentali che l’europrogettista deve seguire per la presentazione di un progetto, ed un rispetto dei tempi che spesso non dipende esclusivamente da lui. Un semplice esempio consiste nella ricerca dei partner. La ricerca di un partner internazionale idoneo per il nostro progetto può richiedere anche più di una settimana, se nessuno degli enti che abbiamo contattato ci risponde subito o semplicemente se ci risponde che non è interessato a prendere parte del nostro progetto. Ci si possono impiegare però anche pochi minuti, se abbiamo una rete internazionale ben salda e conosciamo già le associazioni con cui desideriamo portare avanti la nostra progettualità.

Tutto è dunque relativo all’esperienza del singolo europrogettista ed alle sue capacità personali di scrittura, di elaborazione e di suddivisione del lavoro. I tempi dunque sono molto importanti.

Ci sono delle fasi che non possono in nessun modo secondo me essere saltate in fase di progettazione. Vediamo insieme quali sono.

  1. Analisi del contesto e dei problemi

La prima cosa da fare ancora prima di aprire il proprio pc e mettersi a scrivere, è quella di fare un’analisi dei problemi. Quando ancora ero uno studente inesperto di progettazione ed appassionato di associazionismo, questo era uno degli errori più comuni che commettevo. Ovvero il non chiedermi se un problema che io riscontravo, fosse un problema realmente percepito dalla comunità in cui mi trovavo oppure no. Analizzare il contesto di provenienza prima di scrivere un progetto europeo – ma anche qualunque altro tipo di progetto – è fondamentale poiché aiuta l’europrogettista ad avere chiara la situazione e, in fase di scrittura, a poter dimostrare quando l’esigenza che ha riscontrato si effettivamente percepita sul territorio. Puoi trovare un articolo più dettagliato qui.

2. Definire gli obiettivi del progetto

Dopo aver individuato il contesto di azione, è fondamentale dal punto di vista progettuale individuare degli obiettivi di progetto. Gli obiettivi, come spesso si dice, devono essere SMART. Se desideri saperne di più abbiamo realizzato un articolo più specifico rispetto a questo argomento che puoi trovare qui.

3. Trovare un partenariato internazionale 

Come ti dicevo la maggior parte dei progetti europei richiede la partecipazione di più enti internazionali che collaborino al fine di raggiungere un obiettivo comune. La ricerca del partner ideale può essere inizialmente molto complessa, ma, come anticipato, con il passare del tempo può rivelarsi un’attività producente da cui possono nascere virtuose collaborazioni e crescite. Abbiamo già parlato spesso della ricerca di un partner, e qui puoi trovare maggiori informazioni su come avviare la tua ricerca.

4. Fare l’analisi dei rischi

Ancor prima che il progetto prenda il via è necessario fare un’analisi dei rischi, rispetto a ciò che potrebbe non andare come previsto. Non è importante solo rispetto alla scrittura del progetto, ma anche e soprattutto rispetto alla programmazione del lavoro che il bravo progettista deve saper fare e deve personalmente organizzare. Anche in merito a questo, abbiamo pubblicato un articolo specifico che puoi trovare qui.

Per altre news e contenuti come questo, ti invito ad accedere alla community che ho creato su Facebook, in cui poterti confrontare e formare nel campo dell’europrogettazione.

Ti aspetto dentro.

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Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP): Bando per le PMI del settore dell’Economia Blu

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Ente Erogatore

Commissione europea

Obiettivo

a) Sostenere le tecnologie innovative e/o i servizi marittimi perchè si preparino al mercato e fare avanzamenti verso l’ingresso nel mercato

b) Agevolare la crescita dei modelli di business e delle soluzioni di servizio nel settore dell’Economia Blu

c) Ridurre il rischio degli investimenti in questi progetti e facilitare così il loro accesso ad altri meccanismi di finanziamento per le fasi successive delle loro attività.

Azioni

Saranno finanziate proposte progettuali tese a:
– contribuire alla creazione di un prodotto e/o un servizio nell’Economia Blu;
– contribuire a uno o più obiettivi politici dell’UE, compresa la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, un’economia più circolare, la sicurezza energetica, l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’inclusione delle comunità costiere, la creazione di posti di lavoro di elevato valore nell’Economia Blu, una migliore protezione, un uso sostenibile del capitale naturale o culturale;
– spostare le attività esistenti verso questi obiettivi.

I progetti dovrebbero avere il livello di maturità tecnologica 6-8. Il livello di maturità tecnologica (Technology Readiness Level – TRL) è una scala applicata da molti stakeholder del settore pubblico e dell’industria per valutare la maturità delle tecnologie/applicazioni in evoluzione in termini di fattibilità e potenziale commerciale. TRL 6 indica una tecnologia dimostrata in un ambiente pertinente; ambiente rilevante a livello industriale nel caso di tecnologie abilitanti fondamentali; TRL 8 indica una sistema completo e qualificato.

 

Settori di intervento (elenco non esaustivo):
– bioeconomia blu: coltivazione, allevamento o cattura di organismi viventi, di acqua dolce o salata, e attività basate sull’uso o sulla lavorazione di questi organismi;
– trasformazione digitale delle attività oceaniche e costiere;
– energia rinnovabile, compresa l’energia da vento, sole (galleggiante), dalle maree, delle onde e gradienti termici;
– tecnologie abilitanti quali sensori, materiali o rivestimenti resistenti alla corrosione o alle incrostazioni, digitalizzazione, apparecchiature di trasmissione dell’elettricità, piattaforme multiuso;
– produzione di nuovi prodotti da risorse viventi o non viventi che altrimenti verrebbero scartate e buttate;
– spedizioni più pulite;
– monitoraggio, bonifica o gestione dell’inquinamento;
– nuove facilities a supporto della diversificazione o dell’efficienza energetica dei porti;
– turismo che contribuisce alla protezione o alla conservazione del capitale naturale.

 

Il concetto di Economia Blu copre le attività economiche che si svolgono nell’ambiente marino o che utilizzano come fattori le risorse marittime, così come le attività economiche esterne ai settori citati ma che sono coinvolte nella produzione di beni o nella fornitura di servizi che contribuiranno a tali attività. Possono anche essere attività a terra, come produzione e trasformazione di microalghe, l’acquacoltura terrestre o simili.

Beneficiari

PMI a scopo di lucro stabilite in uno Stato UE (compresi i Paesi e territori d’Oltremare) ossia micro, piccole e medie imprese.

Entità Contributo

Il contributo potrà coprire fino al 70% dei costi ammissibili; le sovvenzioni saranno comprese indicativamente fra 700.000 e 2.500.000 euro.

Modalità e procedura

In generale una proposta progettuale può essere presentata da un consorzio (partnership) o da un singolo proponente.

La durata dei progetti sarà di massimo 36 mesi.

La documentazione per la preparazione delle proposte progettuali è disponibile sulla pagina web del bando indicata negli indirizzi utili.

Le proposte progettuali devono essere presentate in formato elettronico attraverso l’ Electronic Sumission Service (ESS) seguendo le indicazioni presenti sulle pagine web di riferimento.

La procedura di valutazione dei progetti avverrà in due fasi: nella prima fase si procederà ad una valutazione dei requisiti formali di ammissibilità, e a seguire tutti i progetti ammissibili saranno valutati rispetto alla capacità operativa e ai criteri di aggiudicazione: questa valutazione darà luogo ad una classifica dei progetti in ordine decrescente di punteggio. Fra i progetti inseriti in tale classifica passano alla fase 2 le proposte classificate coi punteggi più alti fino al punto in cui le sovvenzioni richieste generano un importo cumulato pari all’incirca al doppio del budget disponibile per il bando (il numero di progetti che passerà alla fase 2 sarà quindi dinamico, in funzione del volume di proposte ricevute che superano tutte le soglie di qualità e delle sovvenzioni richieste da quelle con i migliori punteggi).

I proponenti delle proposte passate alla fase 2 saranno quindi invitati a Bruxelles nella settimana 11-15 maggio 2020 per un colloquio in cui dovranno illustrare ed eventualmente chiarire il loro progetto e su questo otterranno un punteggio che, sommato al punteggio ottenuto nella fase 1, determinerà il punteggio finale e quindi la classifica dei progetti da finanziare fino a esaurimento del budget.

Il 25 novembre a Bruxelles si è svolta a Bruxelles una giornata informativa dedicata a questo bando: la registrazione è disponibile qui

Scadenza

27/02/2020

Referente

Commissione europea – Agenzia Esecutiva per le PMI (EASME)

Risorse finanziarie disponibili

22.505.000 euro

Il budget complessivo potrebbe essere aumentato di un ulteriore 20%.

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Opportunità per le associazioni culturali: Bando “Educare alla lettura”

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Il bando di cui parliamo oggi prende il nome di “Educare alla lettura”, ed è stato emanato dal Centro per il libro e la lettura, istituto autonomo del MiBACT, il Ministero per i Beni Culturali e per il Turismo. Il bando ha come obiettivo quello di promuovere la sperimentazione e lo sviluppo di didattiche per scuole secondarie di secondo e di primo grado al fine di elaborare dei percorsi di formazione e di studio sulla centralità della lettura.

Le attività dei progetti che verranno proposti dunque saranno rivolte agli insegnanti, i quali dovranno formarsi ed aggiornarsi nel settore della Reading Leteracy.

I progetti dovranno dunque:

  • coinvolgere gli insegnanti, incentivandone la partecipazione attiva, anche con riferimento a progetti culturali già presenti sul territorio
  • favorire la conoscenza delle biblioteche e delle librerie del territorio
  • favorire la lettura e il lavoro su libri che verranno proposti durante i corsi
  • favorire momenti di lettura a voce alta

Gli enti che potranno presentare la proposta progettuale potranno essere fondazioni, associazioni culturali o altri enti senza scopo di lucro che abbiano almeno due anni di esperienza – che dovrà essere documentata e certificata – nel settore della formazione e di educazione alla lettura. Gli enti non possono presentare più di un progetto, e non possono avere già in corso un progetto finanziato dall’edizione precedente del bando “Educare alla lettura”.

La scadenza del bando è fissata per il giorno 14 febbraio 2020 alle ore 18.00.

L’ammontare totale del finanziamento disponibile è pari a 330.ooo euro, mentre per ogni singolo progetto è possibile richiedere fino ad un massimo di 30.000 euro.

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